Il centenario della morte di Amedeo Modigliani.

Come non ricordare un anniversario cruciale per la storia dell’arte mondiale?

Amedeo Modigliani nasce il 12 luglio 1884.

Chiamato familiarmente Dedo è un giovane livornese, di famiglia ebrea, amante dell’arte e assetato di sapere. Dopo viaggi condotti in Italia, che rafforzano quella voce interiore che lo condurrà verso un impegno costante e coinvolgente nella produzione artistica, si trasferisce a Parigi, culla di fermenti culturali che segnano il futuro dell’umanità.

Ad animare la forza e la tenacia, che contraddistinguono il suo agire, vi è la malattia, latente ma sempre presente, che lo convince di avere poco da vivere e lo porta a ricercare l’affermazione della propria persona nella dimensione ultraterrena dell’immortalità che solo l’arte sublime ed eccelsa, che tocca gli animi, può dare.

Da studi approfonditi sulla biografia emerge una individualità e una storia totalmente diversa da quella presentata fino a ora dell’artista maledetto, mettendo in rilievo le sofferenze che l’uomo ha dovuto affrontare e la forza interiore che ha fatto emergere, indiscutibilmente, il genio.

Nel 2020 ricorre il centenario della morte di Modì e la conoscenza della sua personalità, determinata e fiera, dona giustizia all’uomo, prima ancora che all’artista.

In occasione del centenario una serie di iniziative verranno organizzate nell’arco di tutto il 2020 per celebrare l’arte di Modì in tutta la sua autenticità.

La tomba di Amedeo Modigliani
e della compagna Jeanne Hébuterne al cimitero parigino di Père Lachaise
“Parlami in silenzio Modì” di Giovanna Strano, Aiep Editore

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