La lavorazione del Papiro è un retaggio degli antichi Egizi, che utilizzavano la carta realizzata dalla fibra della pianta per la stesura di documenti e decorazioni artistiche. Ma c’è anche un altro luogo, nel cuore dell’Italia, dove la pianta nasce spontaneamente, in modo talmente rigoglioso da interessare, nel tempo passato, una specifica branca dell’artigianato locale.

Si tratta di Siracusa, nata dalla colonizzazione ellenica, nel cui cuore una fonte d’acqua dolce derivante dal fiume Ciane permette la crescita della pianta autoctona. Il Papiro oltre che in Egitto tra le sponde del Nilo, cresce in natura solo nella città siciliana, tra le sponde del fiume Ciane e la Fonte Aretusa sull’isola di Ortigia.

La lavorazione del Papiro nella cittadina appartiene a maestri del passato e resiste grazie alla tenacia di alcuni artigiani e artisti che hanno deciso di trasmettere le competenze acquisite nel tempo ai giovani, affinché tale arte possa essere tramandata e perdurare.

Considerato l’importante ruolo che la valorizzazione dei beni culturali investe nel territorio, presso il Liceo Artistico “Antonello Gagini” di Siracusa è in svolgimento un progetto che accoglie tale proposta artistica e culturale, finalizzato alla realizzazione di manufatti antichi partendo dalla pianta del Papiro appena raccolta, che ha trovato il suo status ambientale a Siracusa nel corso dei secoli.

Questa attività, guidata dalla professoressa Maria Teresa Gulino, vuole divulgare non solo la lavorazione del Papiro, prodotta in una realtà classica come quella di Siracusa, ma anche, attraverso temi specifici, il patrimonio artistico della patria di Archimede.

Il progetto si innesta nell’ambito delle competenze specialistiche delle Arti Applicate e coniuga il sapere con il saper fare, puntando alla conoscenza di Siracusa dal punto di vista geografico, ambientale, storico e artistico.

Agli alunni si offre la possibilità di fare una diretta esperienza creando il supporto cartaceo e dipingendolo, riprendendo le tecniche di antica lavorazione della carta, valorizzando il patrimonio dei beni culturali.

L’esperienza laboratoriale è arricchita da uscite didattiche nei contesti di fioritura dell’arte di lavorazione, con visite al parco archeologico, alla fonte Ciane, al vivaio del papiro e presso i laboratori ancora esistenti.

Da rilevare che il progetto è proposto agli studenti come attività del tutto volontaria e aggiuntiva al percorso di studi curricolare. Nonostante ciò è stato accolto dai giovani con estremo entusiasmo e passione, creando sul territorio la reale aspettativa che l’arte di lavorazione del Papiro non potrà essere dispersa nel tempo.

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