“La Sicilia è la gemma splendente di questo nostro secolo per pregi e bellezze. Lo splendore della sua natura e il complesso delle architetture ne fanno un paese veramente unico, un paradiso circondato dalle acque del mare, un paese meraviglioso nel quale i viaggiatori giungono, provenendo dai paesi più lontani.”

Abū ‘Abd Allāh Muhammad al-Idrīsī, Libro di Ruggero, XII sec.

“La Sicilia segreta in moto” di Francesco Corrado Perricone, Strige Edizioni, è un volume che guida gli appassionati di mototurismo, ma anche i viaggiatori comuni, alla scoperta di alcuni luoghi poco conosciuti della bellissima terra di Sicilia.

Il testo nasce con l’intento di fornire informazioni che troviamo in modo frammentato, raggruppandole in maniera organica e puntuale, così da fornire una panoramica esauriente delle principali mete di visita che devono connotare un itinerario pieno di fascino e di scoperta.

L’autore indica con sapienza alcune informazioni di contatto, che facilitano il viaggio rendendolo accattivante e coinvolgente.

Scopriamo insieme i luoghi dell’Arte, della Storia, della Gastronomia, della Tradizione e della Bellezza.

Tutto questo in un volume di facile consultazione.

Il perché di un viaggio in Sicilia

 

La Sicilia è l’isola più grande del Mediterraneo: materna e matrigna, luogo di contrasti dove il bianco delle saline e il fuoco dell’Etna convivono col verde degli uliveti, dei vigneti, degli aranceti e con la brulla campagna assolata. Ogni angolo di questa terra impareggiabile, di quasimodiana memoria, apre la vista a uno scenario sempre assolato: tutto qui è storia, dall’entroterra arroccato nelle sue tradizioni al canto libero del mare e della costa di cui si subisce, senza tregua, l’incanto.

Il perché della scelta di viaggiare in moto

 

Poche frasi sono più illuminanti di quanto ha scritto Robert Maynard Pirsig nel suo libro più famoso “Lo zen e l’arte della manutenzione della motocicletta” del 1974, presto divenuto un best seller.

“Se fai le vacanze in motocicletta le cose assumono un aspetto completamente diverso. In macchina sei sempre in un abitacolo; ci sei abituato e non ti rendi conto che tutto quello che vedi da quel finestrino non è che una dose supplementare di TV. Sei un osservatore passivo e il paesaggio ti scorre accanto noiosissimo dentro una cornice. In moto la cornice non c’è più. Hai un contatto completo con ogni cosa. Non sei uno spettatore, sei nella scena, e la sensazione di presenza è travolgente”.

Tutto ciò, assolutamente amplificato in una Terra di odori e climaticamente invidiabile.

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